La gara a chi ha l’#istanza più grande o più piccola è stucchevole.
Piuttosto che alimentare confronti sterili è più utile mettere in luce vantaggi e limiti delle diverse soluzioni, spiegandoli nel dettaglio, con chiarezza.
Ogni utente poi sceglierà in base alle proprie esigenze, preferenze e sensibilità: non esiste un’unica scelta giusta.
Partiamo allora dalle #istanze enormi, come mastodon.social, e vediamo cosa comporta usarle davvero:
@socialnetwork @fediverso io non ho scelto, conoscevo solo mastodon.uno non avevo idea di cosa fossero le istanze ecc…ecc… Con questo non voglio dire che cambierei domani però la situazione universo federato ha ancora molto da divulgare prima di dire: scelgo una istanza per i suoi principi o per le sue caratteristiche
@expansum @fediverso si certo le istanze sono il bello e il brutto del fediverso, complicano la comunicazione ma permettono di non avere padroni.
@socialnetwork @fediverso se ho capito bene, un titolo negativo per un articolo tecnico da destinare a utenti del tipo ‘avanti, avanti, avanti, fine, posta foto del gatto’. Hum…
Se l’obiettivo è diffondere consapevolezza tra i non interessati, il titolo va rivisto e l’articolo tagliato, lasciando solo quel paio di punti che spiegano la migrazione.
“scegli tu dove costruire la tua comunità”
“parti dove vuoi e spostati con i tuoi amici”Chi vorrà approfondire potrà farlo poi
@pgo @fediverso Non è un titolo polemico, ma una constatazione ormai ampiamente condivisa: milioni di utenti concentrati su un solo server non fanno bene al fediverso.
È molto più sano e funzionale avere migliaia di istanze con migliaia di utenti ciascuna
Mastodon, per sua natura, non è progettato per gestire efficacemente milioni di iscritti su un unico nodo, e le piattaforme come Threads o Bluesky — pur federabili funzionano secondo logiche algoritmiche tossiche,
Piuttosto che alimentare confronti sterili è più utile mettere in luce vantaggi e limiti delle diverse soluzioni, spiegandoli nel dettaglio, con chiarezza.
Ogni utente poi sceglierà in base alle proprie esigenze, preferenze e sensibilità: non esiste un’unica scelta giusta.
Il titolo dell’articolo nulla ha a che fare con l’obiettivo dichiarato.